Il CHIOSTRO COSMATESCO. Iniziato nel 1205 e terminato nel 1235, è opera dei Cosmati e dei Vassalletto, notissimi marmorari romani. Attorno alle quattro aiuole del giardino sempre ben curato, si snodano i quattro ambulacri delimitati da un basso podio da cui si alzano le colonnine binate, lisce, scanalate, tortili, alcune incrostate di mosaici, che sorreggono un arco a tutto sesto. L’iscrizione metrica latina che si vede all’esterno, lungo la trabeazione dei tre lati più recenti, illustra il significato del chiostro e accenna alla sua storia.

L ’ORATORIO DI S. GIULIANO segna il passaggio fra la Basilica ed il chiostro; contiene affreschi del XII-XIII sec., che rappresentano martiri.

Il BATTISTERO O CAPPELLA DI S. TIMOTEO rimodellato in forma di croce greca da Arnaldo Foschini (1928), riutilizza antiche colonne ioniche. Negli archi, affreschi a forma di meda
Sulle pareti, formelle di marmi pregiati, tutti differenti, provenienti dalle più varie regioni del mondo, proprio ad indicare la molteplicità dei riti e dei popoli cristiani. Dal 2008 a modo di Cappella, il Battistero offre un luogo di preghiera a piccoli gruppi di fedeli. L’altare, spostato dall’ipogeo della Basilica, contiene i resti di san Timoteo di Antiochia, martire nel 311, e di altri martiri ignoti. Nel vano si trova il sarcofago e alcuni oggetti appartenuti al Santo.

La Passeggiata archeologica lungo il muro sud della Basilica, raccoglie una serie di capitelli monumentali e parti di colonne della Basilica primitiva. Lungo la passeggiata archeologica sono dislocati i servizi igienici, il negozio souvenir e il punto di ristoro.

L’AFFRESCO DI SAN PAOLO Dalla porta di via Ostiense (aperta solo in particolari circostanze) si entra nella Sala Gregoriana, che deve il suo nome alla colossale statua di Papa Gregorio XVI, scolpita da R. Rinaldi. A sinistra si accede alla Sagrestia. Attraverso il varco che conduce in Basilica, nel lunotto in alto, degno di nota è l’affresco che raffigura l’Apostolo con i simboli della spada e del libro. L’opera è di Antoniazzo Romano (fine XV sec.) e viene spesso adottata come immagine tipo per le altre raffigurazioni iconografiche di San Paolo.

La PINACOTECA È un grande salone dove sono raccolti quadri, paramenti e vasi sacri, testimonianze dall’archivio e dalla biblioteca dell’Abbazia di San Paolo. Le tavole lignee e le tele della Pinacoteca appartengono a secoli e scuole diverse. Dei cimeli dell’archivio abbaziale si segnala la copia di una Bibbia manoscritta (Bibbia Carolingia) su pergamena datata al IX secolo, proveniente da una delle più celebri scuole miniaturistiche del tempo, ovvero quella della corte di Reims in Francia. Le opere esposte non sono sempre le stesse. Nel salone vengono allestite temporaneamente mostre di vario genere.

Il MUSEO LAPIDARIO Negli ambulacri del chiostro sono visibili numerosi frammenti architettonici dell’antica Basilica e circa 2000 pezzi di pietre tombali, con scritte in greco o latino, che provengono dalla vicina necropoli. Quest’ultima, inizialmente pagana e popolare, fu poi utilizzata anche dai cristiani. Sappiamo, per esempio, che la cristiana Lucina raccolse il corpo dell’apostolo Paolo dopo il martirio e lo pose nella tomba, che diede origine al luogo di culto.

Si può notare un bel sarcofago romano del III sec., riutilizzato nel XII sec. come tomba per Pietro di Leoni. La copia del pannello frontale di uno splendido sarcofago detto “dogmatico” o dei “due Testamenti”, dove si trova una delle prime raffigurazioni della Trinità (i tre personaggi alla sinistra hanno lo stesso viso), eseguito al tempo della definizione trinitaria del concilio di Nicea (325). L’originale, qui ritrovato dopo l’incendio del 1823, è ora conservato nel Museo Pio Cristiano dei Musei Vaticani.

La CAPPELLA DELLE RELIQUIE A metà percorso dell’ambulacro est una porta immette nella Cappella delle reliquie. Nel recente allestimento, attraverso una lastra di cristallo, nella conca absidale, sono state ricollocate alcune insigni reliquie che la pietà dei Monaci benedettini, attraverso i secoli, ha tramandato fino ai nostri giorni. Di ciascuna, con sintetiche didascalie, viene illustrata l’epoca e l’appartenenza.

La GALLERIA ESPOSITIVA Dal chiostro si accede alla cosiddetta “galleria espositiva”, che conduce all’edificio polifunzionale, suddiviso in due piani: al piano interrato si trova l’area archeologica; al piano terra sono ubicati il locale vendita di oggetti religiosi e di souvenirs e il punto di ristoro. La galleria espositiva, lunga circa trenta metri, accoglie in dieci vetrine blindate oggetti che testimoniano la storia del complesso basilicale e monastico di San Paolo (arredi sacri, ceramiche, monete e medaglie, e i reperti più significativi portati alla luce durante le recenti indagini archeologiche). L’AREA ARCHEOLOGICA Constatata l’improrogabile necessità di dotare la Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura di alcuni essenziali servizi per l’accoglienza dei pellegrini, nel 2007 vennero avviati lavori di scavo nella zona sud-ovest, a ridosso dell’Orto dell’Abbazia, per intraprendere gli studi relativi alla realizzazione di un edificio polifunzionale. I lavori di scavo durarono circa due anni, poiché diedero ben presto alla luce una serie di reperti archeologici risalenti all’epoca altomedievale. L’edificio polifunzionale venne eretto, ma la parte interrata fu destinata ad accogliere una “zona di tutela e salvaguardia” dei singolari resti, di cui vi era cenno solo in una lapide conservata presso l’Abbazia e risalente al tempo di Papa Gregorio Magno (590-604). In essa si allude ad una comunità femminile di un monastero con un oratorio dedicato a Santo Stefano. E, infatti, i lavori di scavo hanno consentito di far emergere i resti di un’ampia sala accoglienza-refettorio, di un portico, di colonne, di un pozzo, di una torre campanaria e di un porticato che, dalla Porta di San Paolo, accompagnava i pellegrini nel loro pellegrinaggio alla Basilica. Le indagini archeologiche e le attività di recupero e di conservazione sono state condotte sotto la Direzione dei Musei Vaticani e con la collaborazione del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio dell’Università “La Sapienza” di Roma, dell’Amministrazione della Basilica di San Paolo. Il sito, vasto circa mille metri quadrati, propone ai pellegrini e turisti un’esperienza di grande interesse storico ed artistico, grazie anche al contributo didattico fornito da pannelli illustrativi e filmati multimediali distribuiti lungo il percorso di visita.